A Voghera c’è una via a lui dedicata, ma la figura di Giorgio Bidone resta ancora poco conosciuta. Nato nella vicina Casalnoceto, fu un brillante ingegnere idraulico di fama nazionale, noto per le sue competenze nel campo delle opere idrauliche. E proprio dall’acqua – elemento tanto affascinante quanto complesso perché incolore e insapore – nasce l’ispirazione per questo dolce innovativo.
Un dolce che unisce scienza e tradizione locale
L’idea parte dall’acqua come omaggio simbolico a Bidone e si arricchisce con un altro elemento identitario del territorio: la mela di Casalnoceto, in particolare i celebri Pôm a Möj, le mele fermentate secondo tradizione. Il risultato? Una torta leggera e sorprendente, proposta in cubetti – forma che richiama la precisione ingegneristica.
La ricetta: equilibrio tra innovazione e territorio
La base: acqua, mela e kéfir
La torta nasce da un impasto soffice, in cui l’acqua viene sostituita da metà succo di mela e metà sidro (mela fermentata), per un gusto pieno e naturale. All’interno, delicati filetti di mela renetta della Val di Nizza regalano freschezza e croccantezza.
Il tocco ingegneristico: la semisfera di acqua croccante
Sopra ogni cubetto troneggia una semisfera di acqua croccante: acqua gelificata con fecola di patate e kuzu, essiccata in forno dopo essere stata modellata in stampi di silicone. Un elemento scenografico e tecnico, che richiama l’arte idraulica di Giorgio Bidone, combinando scienza e cucina.
La decorazione: kéfir d’acqua e colori naturali
Il secondo elemento decorativo è il kéfir d’acqua, fermentato naturale reso azzurro pallido grazie all’aggiunta di spirulina. Foglie di menta fresca e fiorellini di rosmarino completano l’opera, aggiungendo aromi erbacei e un tocco estetico raffinato.
Un tributo territoriale firmato Marchesi di Voghera
Ancora una volta Marchesi di Voghera dimostra una profonda conoscenza del territorio e delle sue risorse, unita a un genio creativo che sa tradurre la storia locale in esperienze gastronomiche innovative. Acqua in Bocca non è solo un dolce, ma un omaggio intelligente e gustoso a Giorgio Bidone e al patrimonio culturale dell’Oltrepò Pavese.