In un mondo dove i prodotti artigianali rischiano di scomparire, Montesegale si erge con orgoglio come custode di una tradizione panificatoria autentica, profondamente radicata nella cultura contadina dell’Oltrepò Pavese. Qui, tra le dolci colline della Valle Ardivestra, due pani in particolare raccontano storie di mani esperte, di tempi lenti e di sapori che parlano di territorio: il Pansegale e la Trêsa.

Queste due specialità, oggi insignite della Denominazione Comunale (De.Co.), non sono semplici alimenti, ma vere e proprie espressioni identitarie di una comunità che ha scelto di preservare e valorizzare la propria memoria gastronomica. Scopriamo insieme perché Montesegale è oggi una delle “Città del Pane” d’Italia e come questi prodotti continuano a rappresentare un patrimonio da tramandare.

Pansegale: un pane rustico, ricco di gusto e storia

L’impasto della tradizione

Il Pansegale nasce dalla fusione di due farine: quella di segale e quella di frumento, a cui si aggiungono uva sultanina, fichi e noci. Il risultato è un impasto rustico, corposo, che viene lasciato lievitare esclusivamente con lievito madre, senza l’uso di additivi chimici. Questo pane, dal colore bruno e dalla crosta irregolare e croccante, è completamente lavorato a mano, secondo un sapere tramandato di generazione in generazione.

Il gusto della memoria

Il Pansegale si distingue per la sua ricchezza aromatica, che lo rende perfetto da abbinare a formaggi stagionati o al celebre Salame di Varzi DOP. Ogni morso è un viaggio nella storia rurale di Montesegale, un legame diretto con la terra e con la fatica delle mani che lo hanno impastato per secoli.

Trêsa: la micca oltrepadana nella versione di Montesegale

Un pane dalla lavorazione lenta e attenta

La Trêsa è l’interpretazione montesegalese della classica micca dell’Oltrepò. Si tratta di un pane di pasta dura, realizzato attraverso una lavorazione manuale meticolosa e una lievitazione lenta su assi di legno, come da antica tradizione. La cottura avviene in forni di terracotta, a fuoco spento, sfruttando il calore dei mattoni refrattari.

Fragranza e autenticità

Dalla Trêsa nasce un pane compatto ma morbido, con una crosta spessa e fragrante e un cuore chiaro e tenace. Il suo profilo lo rende ideale per accompagnare salumi locali come la Mundiöla, un prodotto storico della Valle Ardivestra, ma anche per impreziosire una semplice tavola quotidiana con un tocco di autenticità.

De.Co. Montesegale: un’identità certificata

Cos’è la Denominazione Comunale

La De.Co. (Denominazione Comunale d’Origine) è un riconoscimento attribuito dai Comuni per identificare e tutelare le produzioni tradizionali legate a un territorio. Non si tratta solo di un marchio: è una carta d’identità del gusto, che sancisce ufficialmente l’origine di un prodotto e ne riconosce il valore culturale.

Montesegale, Comune virtuoso dell’Oltrepò

Montesegale è stato uno dei Comuni più attivi nell’adozione delle De.Co., promuovendo non solo il Pansegale e la Trêsa, ma anche altre eccellenze gastronomiche locali. Grazie a questo impegno, oggi il paese è parte integrante dell’Associazione Nazionale Città del Pane, confermandosi esempio virtuoso di valorizzazione delle proprie radici culinarie.

Conclusione: un patrimonio da gustare e tramandare

In un’epoca in cui il ritorno all’autenticità è sempre più apprezzato, i pani di Montesegale rappresentano molto più di un semplice alimento: sono simboli di identità, cultura e sostenibilità. Il Pansegale e la Trêsa raccontano storie di comunità, di forni accesi all’alba, di impasti lenti e di sapori che resistono al tempo. Un invito, quindi, non solo ad assaggiarli, ma a venirli a scoprire, là dove nascono: tra le colline dell’Oltrepò Pavese, nel cuore di Montesegale.