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Dalla tradizione al conumatore, dagli eventi al territorio: la schita

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Focus Oltrepò
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Ricetta tradizionale dell’Oltrepò Pavese, rappresenta l‘espressione della sua antica cultura gastronomica contadina. Due sono le varianti: salata oppure dolce con l’aggiunta di zucchero. Presente in molte manifestazioni merita il suo giusto spazio per salvaguardarne il valore

L’Oltrepò è nota per la propria vocazione alla produzione di ottimi vini, come la Bonarda, il Sangue di Giuda e il Pinot nero, ed alla gastronomia, frutto di passione, uso dei prodotti della terra e cultura locale. Unite sanno essere una eccellenza della ristorazione locale ed una grossa attrazione per il turista.

Nell’ambito della tradizione alimentare locale la schita rappresenta un piatto tipico che, nel tempo, purtroppo si è perso. Fortunatamente è ancora presente in molte feste locali e nelle sagre abbinandone il concetto gastronomico a quello di focaccia. I suoi prodotti sono semplici: farina, acqua, sale e strutto o olio per friggere lo rende un piatto semplice e molto gradito.

È tornata in diversi ristoranti per accompagnare i buoni salumi e formaggi locali, come il salame di Varzi, la coppa Piacentina, la Molana e il Pizzocorno. C’è anche chi predilige la versione dolce, con le marmellate e confetture a base di pesche di Volpedo o di creme al cioccolato. Tante le possibili combinazioni che la rendono vincente specialmente accompagnandola con un buon calice di vino pavese.

In questo contesto, la schita è un denominatore comune. Non c’è località o famiglia dell’Oltrepò Pavese che non abbia preparato questa focaccetta, non lievitata, sinonimo di golosa merenda zuccherata, spuntino o gustoso abbinamento a salumi e formaggi.

Nell‘Oltrepò Pavese, dove viene anche chiamata “schita d‘la non”a, “farsùla” o “paradèl”a, la schita viene mangiata anche senza nessun‘aggiunta, ma oggi ci sono diverse versioni, dolce, aggiungendo un pizzico di zucchero o una goccia di miele, e salata.

La schita, in dialetto, veniva anche chiamata cola, dato che l‘impasto usato per farla era simile a quello usato come colla per la realizzazione della cartapesta o per incollare la carta.

Le opportunità per promuovere il turismo locale grazie alla semplice schita sono numerose. Eventi di aggregazione nella propria comunità, manifestazioni del territorio per fini sociali o per raccolta fondi possono stimolare sia gli le associazioni organizzatrici dell’evento sia i comuni ospitanti.

Se a queste nobili motivazioni, ne aggiungessimo altre quali i sostegni resi disponibili da Regione Lombardia, allora la portata della manifestazione potrebbe assumere maggiore forza sia in termini di visibilità sia di marketing potendo contare su incentivi che, comunque li si vogliano vedere, sono di grande supporto

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