È possibile invecchiare con dignità, salute e bellezza?
È possibile trasformare la terza età in un tempo di benessere, opportunità e relazioni autentiche?
E soprattutto: può un territorio diventare il motore di una nuova visione dell’invecchiamento, capace di restituire valore e centralità alla persona anziana?
Viviamo in un’epoca in cui l’allungamento della vita rappresenta una grande conquista, ma anche una sfida. La longevità porta nuove esigenze, ma anche un patrimonio di esperienze e relazioni che rischia di andare perso se non valorizzato.
Eppure, esiste un modo diverso di vivere la vecchiaia: non come limite, ma come una stagione ricca di senso, dignità e partecipazione.
Invecchiamento demografico: un trend globale che tocca da vicino l’Italia
L’invecchiamento della popolazione è un fenomeno comune ai Paesi più sviluppati. L’Italia è tra i più longevi d’Europa e, secondo l’ISTAT, oggi detiene il primato europeo per numero di over 65.
L’indice di vecchiaia nazionale è pari a 193,1, ma in provincia di Pavia sale a 211,7, e tocca quota 281,2 tra Voghera e l’area della Comunità Montana dell’Oltrepò Pavese.
Invecchiamento attivo: una scelta di civiltà
In questo scenario, parlare di invecchiamento attivo non è retorica: è una politica concreta, una scelta di comunità.
Significa garantire alle persone anziane inclusione, autonomia, prevenzione e protagonismo sociale.
Ma significa anche costruire una società più giusta, coesa e solidale, capace di riconoscere il valore degli anziani come risorsa per tutti.
L’Oltrepò Pavese: un modello di benessere intergenerazionale
Esistono territori dove questa visione è già realtà.
Nel cuore della Lombardia, l’Oltrepò Pavese si sta affermando come un modello di invecchiamento attivo e benessere diffuso.
Tra colline verdi, borghi autentici e una comunità che conserva legami forti, la terza età qui non è un tempo di attesa, ma un’occasione per riscoprire se stessi, partecipare alla vita del territorio e sentirsi parte di una comunità viva.
L’impegno concreto dell’assessore Elena Lucchini
A guidare questa visione c’è un’istituzione che ha saputo ascoltare e rispondere con sensibilità e determinazione: l’Assessore regionale alla Famiglia, Solidarietà sociale, Disabilità e Pari opportunità Elena Lucchini.
Da sempre attenta ai temi della fragilità e della valorizzazione della persona anziana, l’Assessore ha promosso un nuovo approccio culturale e sociale che punta a fare della longevità una risorsa, e non un problema.
Grazie alla misura regionale di innovazione sociale “GenerAzioni in Cammino – Radici per il futuro”, Lucchini ha attivato un piano di interventi diffusi, in collaborazione con i territori, per favorire l’invecchiamento attivo e rafforzare il patto tra generazioni.
Un’iniziativa che ha visto coinvolti enti del Terzo Settore, ATS, Comuni, Ambiti sociali e strutture sanitarie locali in un grande lavoro di coprogettazione.
Come ha sottolineato l’Assessore:
“Con un investimento importante, promuoviamo per la prima volta il valore della longevità come opportunità e inneschiamo un processo culturale che ci consente di sostenere buone pratiche e creare vere infrastrutture sociali per le nostre comunità.”
Due progetti per una vecchiaia attiva e relazionale
Oltrepò Pavese: progetti esemplari per l’invecchiamento attivo e il dialogo tra generazioni
Grazie al programma regionale “GenerAzioni in Cammino – Radici per il futuro”, l’Oltrepò Pavese si distingue con due iniziative innovative che promuovono l’invecchiamento attivo e la connessione tra giovani e anziani.
Un ponte tra generazioni – Voghera
Nel cuore di Voghera, importante centro dell’Oltrepò, nasce “Un ponte tra generazioni”, un progetto che valorizza la longevità come risorsa relazionale.
Promosso da Enti del Terzo Settore, Comuni e Ambiti Sociali, il progetto mira a creare legami solidi tra giovani e anziani attraverso laboratori, attività condivise, incontri e percorsi della memoria.
L’obiettivo è duplice: trasmettere i saperi della tradizione alle nuove generazioni e dare valore all’esperienza degli anziani.
Accanto a questo, è stato attivato un percorso di ortoterapia comunitaria: una pratica che favorisce il benessere fisico, stimola la mente e rafforza la socializzazione, grazie alla cura condivisa degli orti urbani.
Comunità intergenerazionale – Varzi
Anche Varzi, affascinante borgo dell’Alto Oltrepò, ha scelto di puntare sull’incontro tra generazioni. Il progetto “Comunità intergenerazionale”, coordinato dalla Comunità Montana, promuove una nuova idea di assistenza: non solo supporto, ma relazione, scambio e inclusione sociale.
In questa visione, la longevità viene accompagnata e valorizzata all’interno di una rete che favorisce autonomia, partecipazione attiva e benessere diffuso.
Anche qui, l’ortoterapia rappresenta un elemento centrale: un ponte tra natura e relazioni umane, capace di unire cura, comunità e qualità della vita.
Un modello replicabile: longevità attiva in Oltrepò Pavese
Quello che accade in Oltrepò Pavese non è un episodio isolato. È un esempio di come la politica, quando ascolta il territorio e si mette al servizio delle comunità, può generare processi virtuosi, sostenibili e duraturi.
Grazie alla visione di Elena Lucchini e all’energia delle realtà locali, l’invecchiamento non è più una sfida, ma una risorsa. Un’opportunità per ricostruire legami, promuovere benessere e riscoprire il valore della vita lenta, vissuta fino in fondo.
E forse, proprio da luoghi come questi, può partire un nuovo paradigma per tutta la nostra società.