Hai mai bevuto un sorso di storia? Ti sei mai chiesto cosa renda un vino non solo buono, ma epico?
Nel cuore della Lombardia, tra colline dolci e borghi che sembrano sospesi nel tempo, c’è una terra che non produce semplicemente vino: racconta storie. È l’Oltrepò Pavese, patria eletta di due vitigni che incarnano forza, eleganza e identità: Croatina e Barbera.
Questi nomi, che riecheggiano nei filari assolati di Rovescala, Canneto Pavese, Cigognola, Casteggio e Santa Giuletta, non sono solo varietà d’uva: sono simboli di un’intera civiltà contadina, di generazioni che con pazienza e dedizione hanno scolpito il gusto in bottiglia.
Ma quali sono i segreti di questi vitigni? Che vini ne derivano? E perché proprio qui, nell’Oltrepò, trovano la loro massima espressione?
Scopri con noi i protagonisti del racconto vinicolo dell’Oltrepò Pavese: dalla Bonarda al Buttafuoco, dall’Oltrepò Rosso al misterioso e dolce Sangue di Giuda. Un viaggio tra terroir, leggende, abbinamenti gastronomici e tradizione.
Croatina: la regina dell’Oltrepò
La Croatina è la colonna vertebrale della produzione vinicola locale: rappresenta oltre il 70% della produzione nazionale ed è l’ingrediente principale della Bonarda, uno dei rossi più identitari della Lombardia.
Il vitigno è apprezzato per la resistenza naturale all’oidio e per la capacità di produrre vini vivaci o frizzanti, perfetti in abbinamento a salumi locali, carni rosse e piatti rustici. Quando vinificata in purezza, dà vita a rossi intensi, dal colore rubino e profumo di frutti rossi.
Barbera: eleganza monferrina su suolo pavese
Originaria del Monferrato, la Barbera ha trovato nell’Oltrepò Pavese un terreno ideale per esprimere struttura, acidità e profumi.
Si accompagna meravigliosamente a brasati, cacciagione, formaggi stagionati e piatti della tradizione lombarda.
Dalla fusione di Croatina e Barbera: tre grandi rossi oltrepadani
Buttafuoco: il fuoco nel bicchiere
Il Buttafuoco, prodotto nello “Sperone di Stradella” tra i torrenti Versa e Scuropasso, è un vino potente e speziato, dal profilo caldo e avvolgente. È un blend di Barbera, Croatina, e piccole quantità di Uva Rara e Ughetta di Canneto.
Nel 1996 nasce il Club del Buttafuoco Storico, che riunisce oggi 14 produttori impegnati nella valorizzazione di questo grande rosso. Il simbolo del Buttafuoco? Un vascello con le vele infuocate, emblema di una leggenda che mescola vino, guerra e fratellanza lungo le rive del Po.
Oltrepò Pavese Rosso: equilibrio e tradizione
Questo vino DOC è il frutto di un sapiente equilibrio: Barbera (fino al 65%), Croatina (almeno 25%), e altre uve autoctone come Pinot Nero, Uva Rara e Ughetta.
Il risultato è un rosso di colore rubino intenso, aromi vinosi, tannini morbidi e ottima predisposizione all’invecchiamento. Perfetto con risotti, bolliti, cassoeula e piatti della tradizione lombarda.
Sangue di Giuda: il dolce mistero dell’Oltrepò
Uno dei pochissimi rossi dolci da dessert al mondo, il Sangue di Giuda è un vino affascinante e sorprendente. Prodotto con Croatina, Barbera e piccole percentuali di Pinot Nero e Ughetta, si presenta in versione ferma, frizzante o spumante, sempre amabile, morbido, profumato.
Si serve fresco con crostate, biscotti secchi, frutta, o anche come aperitivo alternativo.
Conclusione: un bicchiere di Oltrepò è un sorso di storia
Che tu preferisca la vivacità della Bonarda, la complessità del Buttafuoco, l’eleganza del Rosso Riserva o il dolce fascino del Sangue di Giuda, l’Oltrepò Pavese ha un vino che saprà emozionarti.
Ogni bottiglia è il frutto di un terroir unico, di mani esperte e di una cultura vinicola che non smette di evolvere, pur restando profondamente legata alle sue radici.