Un luogo che tocca il cielo: lo hai mai visitato davvero?
Ti sei mai chiesto dove si possa trovare un luogo capace di unire sacralità, storia millenaria e panorami mozzafiato? Hai mai desiderato perderti nel silenzio delle vette, lontano dal rumore quotidiano, per ritrovare pace e connessione interiore? Allora preparati a scoprire il Santuario di Santa Maria in Monte Penice, un luogo che non è solo una meta spirituale, ma un’esperienza totalizzante per l’anima e per i sensi.
Arroccato a ben 1.460 metri d’altitudine, sulla cima del monte Penice, questo santuario è un punto di riferimento non solo religioso, ma anche culturale e paesaggistico. Immerso nell’incanto dell’Appennino, domina le valli Trebbia e Staffora, offrendo nei giorni più limpidi una vista che si estende fino alle Alpi. Una destinazione perfetta per pellegrini, escursionisti e viaggiatori in cerca di emozioni autentiche.
Le radici antiche della fede: storia e leggenda
Le origini del santuario si intrecciano con la leggenda e la spiritualità profonda del territorio. Risalente al VII secolo, fu inizialmente un semplice luogo di culto dedicato alla Madonna. Si narra che san Colombano, missionario irlandese attivo a Bobbio, avesse fatto una promessa alla regina longobarda Teodolinda, favorendo così il culto mariano su questa montagna sacra.
Ma la storia va ancora più indietro nel tempo. Il santuario sarebbe sorto sui resti di un antico luogo di culto pagano celtico-ligure, come confermato dal ritrovamento di una statuetta bronzea romana, oggi custodita al Castello di Montegalletto di Genova. Un segno tangibile di come questo luogo sia da sempre percepito come carico di energia spirituale.
Architettura e restauri: tra fede e bellezza
L’edificio ha attraversato i secoli trasformandosi e adattandosi. Nel 1904 fu realizzato il portico anteriore su progetto dell’architetto Cecilio Arpesani, mentre la torre campanaria attuale fu aggiunta nel 1968 dall’architetto Mazzino di Genova. L’esterno in pietra a vista e gli interni restaurati rispettano l’architettura originaria, esaltando la semplicità e la solennità del luogo.
Oggi, grazie a recenti interventi di restauro, il santuario è tornato a splendere, pronto ad accogliere nuovi visitatori nel rispetto della sua storia e della sua identità.
Tesori d’arte e fede: un patrimonio da scoprire
Entrando nel santuario si percepisce immediatamente l’atmosfera mistica. Il cuore dell’altare è una statua lignea della Madonna con Bambino, risalente tra la fine del Cinquecento e gli inizi del Seicento. Accanto a essa, spicca la figura di San Bartolomeo, scolpita nel XVIII secolo. Le pareti custodiscono inoltre una piccola ma pregevole collezione di icone sacre di ispirazione orientale.
Ogni elemento contribuisce a creare un ambiente di raccoglimento, dove il tempo sembra fermarsi.
Devozione e tradizione: il pellegrinaggio e le feste mariane
Da secoli, il Santuario di Santa Maria in Monte Penice è meta di pellegrinaggio, soprattutto durante la festa annuale che si celebra la seconda domenica di settembre. Un altro momento molto sentito è la processione notturna di Ferragosto: una suggestiva camminata al lume di fiaccola dal Passo del Penice alla vetta, per celebrare la Madonna dell’Assunta. Un’esperienza che unisce spiritualità, comunità e bellezza naturale.
Panorami che emozionano: tra Alpi e Appennini
Raggiungere il santuario è già di per sé un viaggio spettacolare. Una strada panoramica di circa 4 km parte dal Passo del Penice e si arrampica tra boschi e scorci montani fino alla cima. Da lì, lo sguardo spazia su tutta la dorsale appenninica e, nelle giornate limpide, si possono persino scorgere le cime alpine innevate. Il silenzio, il vento e la vista creano un momento irripetibile di connessione con la natura e con sé stessi.
Conclusione: un luogo da vivere con cuore e spirito
Il Santuario di Santa Maria in Monte Penice non è solo una chiesa in cima a una montagna: è un simbolo, un rifugio, una meta dove fede, storia e paesaggio si fondono in un tutt’uno armonioso. Visitandolo, si compie un viaggio dentro la memoria e l’anima del territorio appenninico, scoprendo quanto il passato e il presente possano convivere sulle alte vette della spiritualità.