Hai mai camminato in un luogo dove il tempo sembra essersi fermato, e ogni pietra racconta un segreto sussurrato dal vento? Ti sei mai chiesto cosa significhi davvero “stregoneria” quando le leggende incontrano la crudeltà della storia?

Nel cuore dell’antico borgo di Varzi, tra le colline silenziose dell’Oltrepò Pavese, si erge maestosa la Torre delle Streghe, una sentinella di pietra che ha attraversato i secoli conservando il peso di racconti oscuri e dolorosi. Oggi simbolo di memoria e rinascita, questa torre è più di un semplice monumento: è una finestra sul lato più inquieto della storia, una testimonianza viva di ciò che l’uomo è stato, e di ciò che può ancora diventare.

Scopriamo insieme le sue origini, i suoi giorni più bui e la sua rinascita.

Le Origini Medievali: Quando la Torre era Simbolo di Potere

La costruzione della Torre Malaspina

La Torre delle Streghe, conosciuta anche come Torre Malaspina, fu costruita nel XIII secolo dalla potente famiglia dei Malaspina. Alta 29 metri, la torre era un elemento fondamentale nel sistema difensivo del borgo, presidio contro gli invasori e dimostrazione tangibile del potere nobiliare.

Sita in una posizione strategica, dominava la valle e controllava l’accesso al borgo. Ancora oggi, il suo profilo spicca tra i tetti rossi di Varzi, custode silenziosa di una storia millenaria.

L’Oscuro Capitolo dell’Inquisizione

Le streghe di Varzi: un processo senza giustizia

Il vero nome della Torre si lega però a un’epoca molto più oscura: quella dell’Inquisizione. Nel 1460, nel pieno delle cacce alle streghe, la torre fu trasformata in prigione per eretici e sospetti di stregoneria. Donne accusate di patti col demonio, rituali proibiti e comportamenti “anormali” venivano rinchiuse, torturate e poi giustiziate.

Molte di loro finirono sul rogo in Piazza del Municipio, oggi tristemente nota come Piazza della Torre, in ricordo di quelle atrocità. Le mura della torre hanno ascoltato urla, pianti e confessioni estorte con la forza, segnando per sempre l’anima del luogo.

La Torre nel Novecento: Dal Carcere alla Sicurezza

Una lunga funzione detentiva

Anche dopo la fine dell’Inquisizione, la torre non smise di essere un luogo di reclusione. Per secoli, funse da carcere comunale, e perfino nei decenni successivi alla Seconda Guerra Mondiale alcune sue stanze furono adibite a celle di sicurezza dai Carabinieri locali.

È solo negli anni Sessanta che la sua funzione detentiva terminò, lasciando spazio alla riflessione e al desiderio di recupero culturale.

Rinascita e Restauro: La Torre Oggi

Un simbolo ritrovato di memoria e identità

Grazie all’impegno del Comune di Varzi, di alcuni enti locali e di sponsor privati, la Torre delle Streghe è stata restaurata e riaperta al pubblico. I lavori di recupero hanno restituito dignità a una struttura che non è soltanto architettura, ma testimonianza storica ed emozione visiva.

All’interno, è possibile visitare quattro stanze distribuite lungo i 89 gradini della scala interna: un percorso emozionante tra celle, archivi e suggestive ricostruzioni storiche.

Visitare la Torre delle Streghe: Un’Esperienza da Brividi

Un viaggio tra passato e panorama

Salire i gradini della torre è un’esperienza che mescola inquietudine e fascino. Ogni stanza racconta un frammento di passato, ogni angolo sembra custodire un sussurro antico. Ma, giunti in cima, il panorama che si apre davanti agli occhi è uno spettacolo di pace e bellezza: i tetti del borgo, le colline dell’Oltrepò e l’orizzonte limpido regalano una vista che ripaga il cuore.

Conclusione: Una Torre per Ricordare, una Torre per Riflettere

La Torre delle Streghe di Varzi è oggi un luogo che invita alla memoria, alla riflessione e alla speranza. Simbolo di un passato crudele, è diventata anche esempio di resilienza e rinascita. Visitarla non significa solo fare turismo culturale: significa guardare dentro se stessi, interrogarsi sulle ingiustizie della storia e trovare, tra pietre e silenzi, un insegnamento per il futuro.

Che tu sia un appassionato di storia, un amante del mistero o un semplice viaggiatore curioso, questa torre saprà parlarti. Con la voce cupa del passato e la luce fioca della consapevolezza.