Quale futuro per la ristorazione? Quali strumenti si stanno offrendo ai giovani per affrontare le sfide del settore? E quanto conta formarsi nel proprio territorio per poi restituirgli valore? A queste domande risponde Enzo Garofoli, Direttore dell’ENAIP di Voghera, centro di formazione professionale che da anni rappresenta un punto di riferimento per l’intera area dell’Oltrepò Pavese.

L’intervista con il direttore si è trasformata in una riflessione articolata e appassionata sul ruolo della formazione professionale oggi, in particolare in un settore in continua evoluzione come quello della ristorazione. Voghera rappresenta un unicum all’interno della rete Enaip: una sede interamente dedicata al mondo della cucina, della pasticceria, della panificazione e del servizio di sala, con percorsi costruiti su misura per rispondere alla domanda di lavoro reale del territorio.

Un modello formativo concreto e orientato al lavoro

Noi siamo un centro di formazione professionale, parte di Enaip Lombardia, la più grande realtà in questo ambito nella regione. La sede di Voghera è speciale: si occupa esclusivamente di ristorazione e accoglie quei ragazzi che scelgono un percorso alternativo alla scuola statale. In Lombardia questa scelta non è marginale: coinvolge circa il 20% degli studenti, quindi numeri importanti.”

I percorsi offerti si articolano su quattro anni, organizzati in un modello 3+1. Dopo i primi tre anni si ottiene la qualifica professionale, mentre il quarto anno consente di acquisire il diploma di tecnico. Le tre filiere principali sono quelle del cuoco, del panettiere-pasticcere e dell’addetto alla sala e al bar, quest’ultimo con competenze anche nell’organizzazione di eventi e nel settore catering.

Gli effetti del post-pandemia sul settore ristorativo

Negli anni, il settore ha vissuto evoluzioni repentine, talvolta inaspettate. “Abbiamo assistito al boom della figura del cuoco grazie alla popolarità dei programmi televisivi come Masterchef. Una figura che prima era vista come semplice e umile è diventata oggetto di desiderio professionale. Questo ha generato un’ondata di richieste e iscrizioni. Poi, però, è arrivato il Covid.”

Il racconto di Garofoli si fa più intenso quando si parla del periodo post-pandemico: “Il Covid è stato uno choc per l’intero settore. Con la chiusura dei locali, molti professionisti della ristorazione si sono reinventati in altri settori. Quando è arrivata la riapertura, si è generata una domanda fortissima di personale. Un vero e proprio rimbalzo, che ha avuto un impatto dirompente anche da noi.”

ENAIP si è ritrovata al centro di questa dinamica: le aziende del territorio telefonavano chiedendo personale da inserire, ma la scuola non riusciva a soddisfare tutta la richiesta. “Succedeva spesso che, in una classe di 15 ragazzi, i 7-8 più validi venivano “prenotati” direttamente dalle strutture dove avevano svolto il tirocinio. E i restanti, in parte non erano ancora pronti o adatti. Risultato: la domanda superava nettamente l’offerta.”

Professionisti in aula: esperienza diretta e aggiornamento costante

La forza del modello Enaip sta anche nella composizione del corpo docente. “Abbiamo una parte interna, composta da docenti per le materie come italiano, matematica, inglese. Ma la parte pratica è affidata a professionisti del settore: cuochi, pasticceri, addetti alla sala, panettieri. Sono collaboratori esterni, attivi nel mondo del lavoro, che portano con sé non solo competenze, ma anche esperienze concrete, aggiornamenti, esempi reali.”

Questo approccio permette agli studenti di apprendere tecniche moderne, nuove cotture, tendenze del mercato, evoluzioni del gusto e delle modalità di presentazione. Un valore aggiunto che si riflette nella qualità della formazione e nella sua aderenza al mondo del lavoro.

Un legame forte con il territorio

Un altro punto forte della scuola è la relazione con il territorio. Dal secondo anno in poi, gli studenti svolgono tirocini in strutture locali, dagli hotel ai ristoranti, dai bar alle società di catering. “Le aziende conoscono i ragazzi, li mettono alla prova e spesso li assumono. È un modello virtuoso, che funziona.”

Garofoli sottolinea con orgoglio l’impatto positivo di questa realtà sull’Oltrepò Pavese. “Offriamo ai ragazzi una possibilità concreta di rimanere sul territorio, se lo desiderano. Non è banale. Molti dei nostri ex studenti oggi lavorano vicino casa, altri si sono spostati, qualcuno lavora sulle navi, altri hanno aperto attività proprie. Alcuni sono diventati gestori dei locali dove avevano fatto tirocinio.”

Il messaggio che arriva forte e chiaro da questa intervista è che la ristorazione, se affrontata con serietà e passione, offre opportunità reali e immediate. Ma non è per tutti: richiede flessibilità, spirito di sacrificio e volontà. Per chi possiede queste qualità, Enaip Voghera rappresenta una vera chance per costruirsi un futuro.

Non facciamo mai classi troppo numerose. Per scelta. Puntiamo sulla qualità e sull’accompagnamento. La domanda di lavoro è costante, è una realtà. Chi ha passione e si mette in gioco, trova spazio. Anche molto in fretta.

Conclusione

L’intervista con Enzo Garofoli ci ha restituito l’immagine di una scuola viva, concreta, radicata nel territorio e proiettata al futuro. L’ENAIP di Voghera non solo forma giovani professionisti della ristorazione, ma li accompagna passo dopo passo verso un inserimento reale nel mondo del lavoro. In un’epoca in cui il disallineamento tra formazione e occupazione è un problema diffuso, questo modello si dimostra efficace, replicabile e ricco di significato. E nel cuore dell’Oltrepò Pavese, tra colline e sapori autentici, questa scuola rappresenta una vera eccellenza.

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