Tra le colline di Santa Giuletta, nel cuore dell’Oltrepò Pavese, nasceva nel 1896 un genio dimenticato: Quirino Cristiani. Un nome che in pochi conoscono, ma che ha fatto la storia perché fu il primo a creare un lungometraggio animato. Sì, prima ancora di Walt Disney. Molti ignorano questo primato. Eppure è reale. Ed è italiano. La sua è una storia straordinaria. Fatta di emigrazione, coraggio e invenzione. Un uomo visionario. Un talento puro.
Cristiani non seguiva le regole. Le creava. Nel 1917 realizzò El Apóstol, il primo lungometraggio animato della storia. Nel 1931 portò in sala Peludópolis, il primo film d’animazione con sonoro sincronizzato. Eppure, per decenni, il mondo si è dimenticato di lui.
Oggi qualcosa è cambiato. Complice il Centenario festeggiato nel 2017 due destini si ritrovano intrecciati dando vita ad una storia ricca di emozioni proiettando El Apóstol nel futuro. Massimo Rossi, compaesano di Cristiani, ed eccellenza nel settore 3D artistico, raccoglie l’eredità storica diventando unico portavoce degli eredi in Italia e promotore di numerosi eventi nel territorio per far conoscere il pioniere dell’animazione nato in Oltrepò.
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Le origini: da Santa Giuletta all’Argentina
Un’infanzia tra municipi e sogni di futuro
Quirino Cristiani nacque il 2 luglio 1896 a Santa Giuletta, da Luigi Cristiani, segretario comunale, e Adele Martinotti. I suoi primi anni di vita li trascorse proprio nell’edificio municipale del paese, prima che la famiglia si trasferisse a Pavia, nei pressi della chiesa di San Michele. Ma fu nel 1900, all’età di appena quattro anni, che la sua vita cambiò per sempre: a seguito di difficoltà lavorative del padre, i Cristiani lasciarono l’Italia per cercare fortuna in Argentina, stabilendosi a Buenos Aires.
L’ascesa di un pioniere dell’animazione
Dalle caricature agli studi di animazione
A Buenos Aires, Quirino visse un’adolescenza felice e stimolante. A sedici anni si iscrisse all’Accademia de Belle Arti, ma la sua formazione fu in gran parte autodidatta. Dotato di un talento naturale per il disegno e l’ironia, cominciò presto a pubblicare caricature su riviste locali. Fondamentale fu l’incontro con un altro emigrato italiano, Federico Valle, cineasta piemontese che nel 1911 aveva fondato una casa di produzione cinematografica specializzata in documentari.
Cristiani apprese l’arte dell’animazione e la fece sua, spingendola oltre ogni limite conosciuto all’epoca. Il suo primo capolavoro, “El Apóstol” (1917), è universalmente riconosciuto come il primo lungometraggio a disegni animati della storia del cinema, anticipando di oltre vent’anni i lavori di Disney.
Innovatore in ogni campo dell’animazione
Oltre a essere il primo a realizzare un lungometraggio animato, Cristiani detiene altri primati:
- Primo regista a realizzare film didattico-scientifici d’animazione in America Latina
- Pioniere dei film pubblicitari animati in Argentina
- Unico autore con una produzione regolare di cortometraggi animati negli anni Venti e Trenta
- Creatore del primo lungometraggio sonoro d’animazione del mondo: “Peludópolis” (1931)
Nel suo studio formarono le prime leve dell’animazione argentina, dando vita a una scuola che avrebbe influenzato la cinematografia del continente.
Il ritorno a casa: un’emozionante riconciliazione
Il viaggio in Italia dopo oltre 80 anni
Il 29 novembre 1981, accompagnato dal figlio, Quirino Cristiani tornò per la prima volta in Italia, ospite d’onore del Comune di Santa Giuletta e della Provincia di Pavia. Fu accolto con grande affetto e celebrazioni pubbliche: era la sua prima volta in aereo, e portò con sé un simbolico ricordo — un pugno di terra del suo paese natale, da riportare in Argentina. Morì serenamente tre anni dopo, il 2 agosto 1984, a Bernal.
Conclusione: un pioniere dell’animazione mondiale
Quirino Cristiani è stato un autentico pioniere del cinema d’animazione, capace di rivoluzionare un linguaggio artistico quando era ancora tutto da inventare. Con la sua creatività, la sua visione e il suo spirito innovatore, ha scritto una pagina fondamentale nella storia del cinema mondiale. La sua figura rappresenta un orgoglio per Santa Giuletta e per l’Italia intera, e la sua eredità continua a ispirare generazioni di artisti e appassionati in tutto il mondo.