Cosa accade quando un campione decide di restituire al territorio che lo ha cresciuto tutto ciò che lo sport gli ha dato?
Come può la passione per il ciclismo trasformarsi in una missione di promozione culturale, turistica ed educativa?
La risposta ha un nome e un volto: Emanuele Bombini, ex ciclista professionista e oggi autentico motore di rinascita sportiva e territoriale dell’Oltrepò Pavese.

Bombini non è nato in Oltrepò, ma ci è arrivato da piccolissimo, a un anno appena. In queste colline, tra Stradella e i filari ordinati delle viti, ha trascorso la sua infanzia e coltivato il sogno della bicicletta. Un sogno diventato realtà: nel 1971 inizia con i Giochi della Gioventù, e nel 1981 diventa professionista. Da lì, una carriera straordinaria che culmina con una vittoria di tappa al Giro d’Italia.

Ma oggi, il suo sguardo è rivolto non più solo alla strada, ma al futuro di un territorio che definisce “una chicca inespressa”. L’Oltrepò Pavese, secondo Bombini, non ha nulla da invidiare ad altre mete italiane, eppure resta ancora troppo spesso sottovalutato. Il suo obiettivo? Svelarne il potenziale attraverso lo sport, l’educazione e gli eventi di qualità.

L’ASD “il Branco” e il sogno di una nuova generazione sportiva

Nel 2010, un gruppo di appassionati fonda a Stradella l’ASD Scuola di Ciclismo Il Branco, riconosciuta dalla Federazione Ciclistica Italiana. Emanuele Bombini è socio fin da subito di questa associazione ma successivamente nel 2022 ne diventa Presidente.
Un progetto che va ben oltre l’agonismo: qui si educano i giovani allo sport e alla vita. Si insegna il rispetto, la lealtà, il sacrificio, la bellezza dei luoghi. La scuola è diventata nel tempo un vero presidio formativo, un’accademia per piccoli atleti e cittadini consapevoli.

“Formare i bambini fin da piccoli – spiega Bombini – vuol dire crescere persone consapevoli, responsabili e pronte ad affrontare il futuro. Lo sport è disciplina, ma anche scoperta del territorio e delle sue opportunità.”

Il Comitato Eventi Sportivi Oltrepò: dove lo sport incontra il turismo

Nel 2021 nasce il Comitato Eventi Sportivi Oltrepò, altra creatura guidata da Bombini. Il debutto è di quelli memorabili: l’arrivo di tappa del Giro d’Italia a Stradella. Da lì in poi, una serie di eventi che hanno fatto la storia recente del territorio: la Freccia dei Vini, la Mille Miglia, la promozione del progetto “Oltrepò in Giro”.

Ogni evento è pensato per valorizzare le eccellenze del territorio: vini, colline, borghi, accoglienza. E i risultati non tardano ad arrivare:

“Abbiamo avuto contatti persino dalla Cina. Alcuni partecipanti, dopo aver conosciuto l’Oltrepò grazie agli eventi, hanno deciso di comprare casa qui.”

E non si tratta solo di turisti: sono famiglie, appassionati, persone che scoprono un luogo e se ne innamorano. Durante le manifestazioni, i ristoranti si riempiono, i produttori vendono, i piccoli borghi rivivono.

Sport, famiglia e territorio: una visione di futuro per Emanuele Bombini

Per Bombini, lo sport è un mezzo potente di educazione e di appartenenza. Un modo per scoprire il paesaggio, valorizzarlo, viverlo con consapevolezza.
Il suo lavoro – dalla scuola di ciclismo agli eventi – si basa su una visione chiara: “Lo sport può tenere unite le generazioni e far crescere il territorio.”

Oggi, l’Oltrepò Pavese ha un ambasciatore appassionato. Emanuele Bombini, con la sua esperienza e la sua determinazione, sta trasformando una terra ricca ma spesso dimenticata in un laboratorio di sport, turismo e cultura condivisa.

Conclusioni

C’è chi vince per sé stesso. E c’è chi, dopo aver vinto, sceglie di mettere la propria vittoria al servizio degli altri.
Emanuele Bombini è questo tipo di campione.
E l’Oltrepò Pavese, grazie a lui, corre sempre più veloce verso un futuro da protagonista.

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