Come si costruisce un sistema turistico davvero efficace e duraturo? Chi deve guidarlo? Qual è il ruolo della Pubblica Amministrazione nello sviluppo locale?Prendendo esempio dall’esperienza della DMO Terre di Siena, anche l’Oltrepò Pavese può avviare un percorso di valorizzazione turistica fondato sulla collaborazione tra enti pubblici e privati, con la regia forte e inclusiva della PA. Scopri come una Destination Management Organization può cambiare davvero il volto di un territorio.
Il modello DMO: un’opportunità per l’Oltrepò
L’esperienza senese dimostra che la costituzione di una DMO (Destination Management Organization) può rappresentare un cambio di paradigma nella promozione turistica.
L’Oltrepò Pavese, con la sua ricchezza paesaggistica, culturale ed enogastronomica, ha bisogno di una cabina di regia condivisa per coordinare iniziative, coinvolgere gli attori locali e costruire un’identità turistica forte, sostenibile e coerente con un ruolo centrale nella Pubblica Amministrazione che favorisca lo sviluppo turistico
Un modello, cioè, nel quale la Pubblica Amministrazione sia una protagonista attiva in grado di coordinare, abilitare, stimolare la partecipazione e facendo in modo che lo sviluppo del turismo sia in linea con gli obiettivi di sostenibilità e coesione territoriale.
Comuni, Unioni, Comunità Montane e altri enti possono diventare promotori di una governance aperta e moderna, come già avvenuto nel territorio senese con risultati concreti, partendo dalla DMO Oltrepò Pavese
Fare rete per creare valore: un’attenta organizzazione come hub di sinergie locali
La DMO non è un contenitore vuoto, ma uno strumento operativo e dinamico che consente di mettere in rete:
- operatori turistici e culturali,
- produttori agroalimentari,
- associazioni, enti del terzo settore,
- istituzioni scolastiche,
- imprese tecnologiche e comunicative.
In Oltrepò Pavese, questa rete esiste già in forma embrionale. La costituzione di una DMO guidata dalla PA potrà dare finalmente struttura, continuità e visione strategica
Turismo sostenibile, cammini, pacchetti esperienziali: gli orizzonti della nuova governance
La DMO senese lavora su percorsi come la Via Francigena, il cicloturismo, gli eventi outdoor e la creazione di prodotti turistici integrati.
L’Oltrepò può sviluppare proposte analoghe, valorizzando i sentieri collinari, le cantine storiche, le feste di paese, i borghi autentici, con pacchetti disegnati per target differenti.
La regia pubblica garantisce equilibrio tra promozione e tutela, tra innovazione e radicamento.
La DMO Oltrepò Pavese può rappresentare il punto di svolta per costruire una strategia turistica moderna e condivisa. Grazie a una governance chiara e inclusiva, il territorio può evolversi in una destinazione riconosciuta a livello nazionale e internazionale. Parlare oggi di DMO Oltrepò Pavese significa promuovere sviluppo locale, sostenibilità e occupazione.
Strumenti digitali, sportelli e partecipazione: una DMO aperta e moderna
Nel modello senese, la DMO si dota di strumenti digitali per la partecipazione diffusa, come app, sportelli online e tavoli virtuali.
Anche in Oltrepò si può promuovere l’inclusione degli operatori locali, con strumenti semplici e accessibili per condividere dati, idee e opportunità, e per comunicare in modo coordinato. Il turismo non può più essere lasciato all’improvvisazione. Una DMO ben strutturata permette di:
- intercettare fondi pubblici,
- partecipare a fiere nazionali e internazionali,
- costruire brand territoriali condivisi,
- favorire l’occupazione locale,
- contrastare lo spopolamento.
L’esperienza della DMO Terre di Siena dimostra che fare squadra funziona. Ora tocca all’Oltrepò cogliere questa sfida, con coraggio e visione.
Lo strumento che serve all’Oltrepò per crescere davvero
Per far crescere davvero il turismo in Oltrepò Pavese serve un cambio di passo: non bastano iniziative isolate, serve una regia condivisa, solida e inclusiva. La costituzione di una DMO Oltrepò Pavese, guidata dalla Pubblica Amministrazione e aperta alla partecipazione degli operatori locali, rappresenta l’occasione per costruire un’identità turistica forte, sostenibile e riconoscibile. Un modello che favorisca collaborazione tra pubblico e privato, coordini progetti, promuova l’innovazione digitale e attragga risorse. Oggi il territorio ha tutte le carte in regola per fare sistema: cantine, strutture ricettive, borghi, eventi, cultura, natura. Ma è solo attraverso una governance unitaria e partecipativa che l’Oltrepò potrà diventare una destinazione matura, attrattiva e competitiva, capace di generare valore, occupazione e nuove opportunità per tutti.