Siamo nel 218 a.C. nel territorio della Gallia Cispadana a sud del Po e a ovest di Piacenza. In questo territorio sorge Clastidium, un villaggio abitato dagli Anamares, una tribù di origine ligure. Nel 218 a.C. gli abitanti di Clastidium vedono arrivare davanti alle mura del loro villaggio degli strani mostri, alti diversi metri dotati di orecchie gigantesche e nasi lunghissimi. Questi strani mostri vengono dalle coste africane e hanno valicato le Alpi al comando di un temibile generale conosciuto con il nome di Annibale Barca. Il seguito della vicenda è scritto sui libri di storia e viene ricordato come la terribile calata in Italia dell’esercito cartaginese. Di elefanti oggi non se ne vede neanche l’ombra ma per fortuna il treno passa accanto a questo antico villaggio, che si trova in cima a una collina. A Casteggio ti consiglio di ammirare il paesaggio dalla Certosa Cantù che ora ospita le collezioni del civico museo archeologico. Un altro punto panoramico suggestivo lo potrai apprezzare nella frazione di Mairano. Nelle giornate migliori oltre le distese dei vigneti si vedono in lontananza le Alpi e il duomo di Pavia. Il vino che si produce in questa zona è il tipico rosso fermo che va sotto la denominazione di Casteggio Doc. Il colore rosso rubino ha dei riflessi violacei e la forte presenza dell’uva Barbera lo distingue dai rossi dell’Oltrepò orientale. Il mio viaggio a bordo del treno prosegue ma prima di partire mi fermo a fare merenda con una frittella sottile che qui nell’Oltrepò è conosciuta con il nome di schita. C’è chi la preferisce salata accompagnata dai salumi ma la puoi trovare anche nella sua versione dolce.

Autore: Loquis