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L‘Unione Europea ritiene la produzione del vino come «non essenziale», siete d’accordo?

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Focus Oltrepò
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Uno studio pubblicato dalla Commissione Europea fa infuriare il mondo vitivinicolo in quanto descrive come irrilevante la probabile diminuzione della produzione dell’uva. I viticultori di Italia, Francia e Spagna uniti contro questa discutibile opinione

Per l‘Oltrepò pavese la produzione vitivinicola rappresenta gran parte della sua economia, ma non solo. Vi sono secoli di storia, di tradizioni e di famiglie che hanno reso importante la produzione vitivinicola in questo territorio. Tantissimi turisti visitano l‘Oltrepò pavese ogni anno per poter degustare i suoi preziosi prodotti, per ammirare paesaggi fatti di vigneti e visitare cantine che da decenni, e in alcuni casi secoli, scrivere la storia di questo territorio e leggere una similitudine affermazione non può lasciare indifferenti.

Lo studio fatto dalla Commissione europea, infatti, descrive come «irrilevante» la prevedibile personalità di produzione di uva nell‘Ue causata del taglio della chimica in agricoltura. Verrebbe anche affermato che la produzione di uva non rappresenta una coltura essenziale per la sicurezza alimentare. 

A livello internazionale queste dichiarazioni hanno smosso immediatamente le associazioni di settore (italiane, francesi e spagnole), le quali devono già fare i conti con una produzione in calo nei prossimi anni per gli effetti dei cambiamenti climatici. Le associazioni di settore hanno chiarito in una nota congiunta  «L‘Unione Europea è il primo produttore di vino al mondo con il 45% della superfice viticola mondiale. Questo settore ad alto valore aggiunto è vitale per molte regioni rurali europee, genera milioni di posti di lavoro e contribuisce in modo significativo alla bilancia commerciale dell‘UE»

Uno studio prevede il calo della produzione di uva dovuto alla riduzione dei fitosanitari, stimato in Italia del 20%. Tutto questo ignora l‘enorme contributo economico, sociale e culturale del settore vitivinicole in molte regioni dell‘UE dove gli operatori e le aziende vitivinicole sono da tempo impegnati nella transizione ecologica.

Conclude la nota dei viticoltori di Italia, Francia e Spagna  «Il vino è un importante prodotto economico e culturale in Europa. Il nostro settore chiede di essere sostenuto per continuare le azioni di transizione ecologica con regolamenti realistici e un calendario operativo che permetta l‘implementazione delle soluzioni alternative efficaci esistenti e in arrivo».

Chiunque viva in Oltrepò si sentirà toccato da simili affermazioni. Poco importa essere produttore, commerciante, consumatore o, anche, astemio. Ciò che colpisce è vedere calpestati gli sforzi economici e le fatiche fisiche che caratterizzano questo nostro comparto economico. Vogliamo aggiungere poi l‘aspetto culturale? Tralasciamo forse la storia del nostro territorio?

In conclusione, si può ritenere, quantomeno discutibile l‘affermazione fatta dall‘autorevole Ente

 

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